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Atelier Rosa

inspiration 07 Jul 2022

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Al numero 89 di Osterwaldstrasse, a Monaco di Baviera, Hermann Rosa aveva costruito il suo studio come fosse un’immensa scultura per camminarci dentro e vivere quell’esperienza rigenerante che è contemplare la natura e creare.

Lo aveva costruito con le sue mani, come fosse un’immensa scultura per camminarci dentro e vivere quell’esperienza rigenerante che è contemplare la natura e creare. Al numero 89 di Osterwaldstrasse, a Monaco di Baviera, Hermann Rosa, nato a Pirna nel 1911, aveva costruito il suo studio con l’unico ausilio della sapienza artigianale. Nel 1960 lo straordinario scultore tedesco, figlio di uno scalpellino, aveva acquistato un piccolo terreno a pochi passi dal cuore verde della città, e nei successivi otto anni aveva disegnato e realizzato il suo atelier-autoritratto.

Tutto in questo magnifico edificio, monumento nazionale dal 1988, parla di un artista ascetico e radicale che amava Cézanne, Giacometti e Le Corbusier. Diceva Hermann Rosa che costruirsi la propria casa è l’esperienza più importante per un uomo.  Anzi è il suo farsi uomo. E così, delimitando il perimetro, scavando la terra, alzando i muri, colando la materia viva del cemento e unendo in un’unica forma muri e scale, Rosa aveva conquistato il “suo” spazio con umiltà e vigore. Alleata preziosa, la luce del sole, che dall’alba al tramonto attraversa due immense pareti di vetro e unisce lo studio al giardino. Cercava uno spazio di serenità, Hermann Rosa. Cercava la casa che respira dentro ognuno di noi.

Photography Tommaso Sartori